Prima delle prime – Il lago dei cigni

5 luglio 2016

Teatro alla Scala con Amici della Scala

“Prima delle Prime – Balletto” – Stagione 2015/2016

Il lago dei cigni

di Marius Petipa e Lev Ivanov

Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

Giovedì 23 giugno 2016 ore 18

Sergio Trombetta

“Inganno e passione in un lago di lacrime”

 

Imperdibile appuntamento col Balletto della Scala dal 30 giugno al 15 luglio: in scena, in debutto per i danzatori scaligeri, arriva Il lago dei cigni curato da Alexei Ratmansky, realizzato in coproduzione con Opernhaus Zürich, dove la produzione è stata accolta con entusiastiche recensioni, in primis sul New York Times dove Alastair Macaulay commenta “la nuova produzione di Ratmansky … ci mostra quanto gli altri ‘laghi’ siano andati alla deriva”, sostenendo che “…questo Lago è diventato la base per giudicare tutti gli altri”. Ancora una volta, dopo il successo della Bella addormentata Ratmansky ha messo la sua straordinaria capacità artistica al servizio della partitura di Čajkovskij, per il balletto immortale di Petipa e Ivanov, il balletto più amato, quasi simbolo e icona del balletto stesso. Da un attento lavoro di studio delle notazioni Stepanov ma anche di altri documenti del tempo, Ratmansky torna sui passi di Petipa e Ivanov al Teatro Mariinskij nel 1895, nel rispetto dello stile e delle intenzioni di Petipa, con uno sguardo rispettoso, sensibile e vivo.

Con l’ausilio di immagini di questa produzione, ma anche di altre storiche edizioni del balletto, Sergio Trombetta – autore di numerose pubblicazioni, firma per «La Stampa»,  «Danza&Danza» e «L’Espresso», studioso di danza e di cultura russa – illustrerà le specificità del lavoro di Alexei Ratmansky.

Il lago dei cigni è infatti, afferma Sergio Trombetta, il punto di arrivo di un lavoro di riscrittura dei grandi classici russi che ha investito le maggiori compagnie di danza europee, a partire da quella Bella addormentata che all’inizio degli anni ‘90 al Mariinskij di Pietroburgo mostrava come i classici potessero avere un altro aspetto, nascere in base a un’altra concezione rispetto alla tradizione sovietica. Un percorso non facile, caratterizzato da discussioni, ripensamenti, aggiustamenti di rotta, ma necessario per riportare i classici russi il più vicino possibile all’aspetto che dovevano avere a cavallo fra ‘800 e ‘900, nel loro momento di massimo splendore. In questo lavoro di ricostruzione – continua Trombetta – è stata molto attiva la Scala che ha presentato nelle stagioni scorse Raymonda, poi la “Bella” e ora il “Lago” di Alexei Ratmansky. Il lago dei cigni, come gli altri suoi lavori di ricostruzione, parte dallo studio delle notazioni di Nikolaj Sergeev conservate all’università di Harvard e realizzate con il metodo Stepanov. Ma oltre alla “filologia” e alla riscoperta di uno stile, che già conosciamo dalla sua Bella addormentata, Ratmansky ci regala la poesia di una fiaba triste senza lieto fine, ma che sa ricreare il fascino di un balletto il più possibile vicino alla versione originale di Petipa e Ivanov del 1895.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

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