Prima delle prime – Die Entführung aus dem Serail

12 giugno 2017

Quattordicesimo appuntamento del ciclo

Prima delle prime” – Stagione 2016/2017

 

Amici della Scala – Teatro alla Scala

 

Die Entführung aus dem Serail

di Wolfgang Amadeus Mozart

libretto di Christoph Friedrich Bretzner

 

Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

Mercoledì 14 giugno 2017 ore 18

 

“Troppo bello per le nostre orecchie. E troppe note, caro Mozart.” Questo fu il commento dell’Imperatore Giuseppe II, ancora assuefatto all’esiguità strumentale dei Singspiele, a quei tempi in voga, dopo l’esecuzione di Die Entführung aus dem Serail. “Esattamente quante ne occorrono, Maestà” fu la risposta pronta di Mozart.

Tante – ma splendide – note e una favola amorosa, che viene da molto lontano nel tempo e dalla quale nacquero numerose varianti, francesi, inglesi e italiane. Mozart scrisse Die Entführung aus dem Serail nel biennio 1781-82 su un libretto di Gottlieb Stephanie, tratto a sua volta dal Singspiel Belmonte e Costanza di Christoph Friederich Bretzner (che conobbe quella famosa favola in veste orientale e che in seguito protestò solennemente per l’ardita manomissione del suo dramma).

Mozart però, nella sua nuova versione, modificò il finale di quella favola non solo per rendere omaggio agli ideali umanistici sostenuti da Giuseppe II; a Volfango premeva che l’intreccio della vicenda fosse “utile” ai fini della musica, gli interessava soprattutto definire un proprio linguaggio musicale adatto al teatro in musica. Non a caso, proprio alla lavorazione del Ratto, risale una delle rare dichiarazioni di poetica mozartiana nei riguardi del teatro d’opera. Così scrisse il compositore in una celebre lettera: “In un’opera la poesia deve assolutamente essere figlia sottomessa della musica”.

Dopo contrattempi d’ogni sorta, l’opera andò finalmente in scena al Burgtheater di Vienna il 16 luglio 1782 con un grande successo: il pubblico applaudì le idee nuove, trascinanti, fu conquistato dal colore esotico della musica accennato con discrezione con l’impiego della grancassa, del triangolo e dell’ottavino. E da quest’opera si aprì la serie dei capolavori drammatici mozartiani.

La Scala, dal 17 giugno, ripropone il celebre allestimento di Giorgio Strehler, che con un magico gioco di silhouettes restituiva l’incanto del Singspiel mozartiano, concepito per il Festival di Salisburgo, in scena nel 1965, per poi essere ripreso alla Scala a partire dal 1972. Sul podio, come a Salisburgo, Zubin Mehta.

La riproposta intende essere un omaggio al celebre regista scomparso vent’anni fa. Di lui si ricordano messe in scena scaligere ormai storiche, come L’amore delle tre melarance, Simon Boccanegra, Macbeth, Lohengrin, Falstaff, Le nozze di Figaro, Don Giovanni.

 

Nell’incontro “Caro Mozart, troppe note!”, con ascolti e video, parla di Die Entführung aus dem Serail Andrea Chegai, docente di Storia della musica e musicologia all’Università La Sapienza di Roma.

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
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