Prima delle prime – Don Chisciotte

2 marzo 2016

Teatro alla Scala con Amici della Scala

“Prima delle Prime – Balletto” – Stagione 2015/2016

DON CHISCIOTTE 

di Rudolf Nureyev

RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”

MERCOLEDI’ 2 MARZO 2016, ORE 18

Marinella Guatterini

Il fascino della Commedia dell’Arte

Per nove recite, dal 6 marzo al 1 aprile, torna in scena alla Scala il Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, cavallo di battaglia della compagnia scaligera fin dal 1980, quando il celebre balletto entrò in repertorio proprio con Nureyev protagonista accanto a Carla Fracci. Con la sua frizzante energia e la sua ricchezza coreografica, trasporterà il pubblico in una Spagna affascinante, tra danze di gitani, fandango, matadores, mulini a vento e il candore sospeso del giardino delle Driadi.  Le avventure di Don Chisciotte e del fido Sancho Panza, descritte nel capolavoro di Cervantes, di cui quest’anno si celebra il 400 anniversario della morte, si incrociano, o meglio fanno da pretesto per una storia d’amore e per una serata di scoppiettante danza. Fra fughe, inganni e travestimenti, la giovane Kitri e il barbiere Basilio coroneranno il loro sogno; Don Chisciotte lotterà con i mulini a vento e danzerà con la sua Dulcinea.

Come commenta Marinella Guatterini, Don Chisciotte cominciò a affascinare il mondo del balletto sin nella prima metà del Settecento ed è davvero lunga la lista dei coreografi che ne hanno sfruttato, sia pure con grande libertà, il soggetto prima di giungere alla versione che Nureyev confezionò per il Balletto dell’Opera di Vienna nel 1966. Tuttavia, proprio questa versione è tra le più amate dal pubblico internazionale: in essa si coglie l’incanto del passato e la tempra di una drammaturgia del nostro tempo. Al di là dei momenti classici e virtuosistici, amati e attesi dai ballettomani e dalle étoile, forse proprio la vivacità delle scene comiche e delle danze di carattere che ben si riconoscono all’interno del balletto, e riecheggiano il folklore popolare, sono la chiave per capire la popolarità di questo balletto e la divertita energia che lo caratterizza: Nureyev affronta infatti il soggetto come fosse una coreografia buffa, ripristinando la caratterizzazione dei vari personaggi che era stata abolita in altre versioni più tradizionali, attingendo alla Commedia dell’Arte in cui Don Chisciotte somiglia un po’a Pantalone e Kitri e Basilio a Colombina e Pierrot, in cui Lorenzo, l’oste, Gamache, Sancho Panza sono veri “caratteri” teatrali.

Saggista, critico di danza e balletto (“Il Sole 24ore-Domenica”), Marinella Guatterini è docente di Estetica della danza alla Scuola “Paolo Grassi” e responsabile delle attività del suo Corso di Teatrodanza. Autrice di libri e saggi, tiene conferenze in Italia e all’estero. L’Université Paris III – La Sorbonne, il Dams dell’Università di Bologna e l’Università Cattolica a Milano sono i centri di alta cultura in cui ha insegnato. Nel 2009, per il Museo Teatrale alla Scala, ha curato la mostra “I Ballets Russes alla Scala- Milano anni Venti”. Dal 2010 al 2013 ha curato la sezione coreutica di “Arte e Cultura Russa a Milano e Lombardia nel 900” per l’Università degli Studi di Milano. Dal 2010 guida il progetto Ric.ci: Reconstruction  Italian Contemporary Choreography, dedicato alla memoria della coreografia contemporanea italiana con la ricostruzione e documentazione video e cartacea di alcune storiche pièce della nostra “tradizione del nuovo”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

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