Prima delle prime – La traviata

8 gennaio 2019

Secondo appuntamento del ciclo

Prima delle prime” – Stagione 2018/2019

Amici della Scala – Teatro alla Scala

La traviata

di Giuseppe Verdi

Libretto di Francesco Maria Piave

Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

Lunedì 7 gennaio 2019 ore 18

La traviata, si sa, è una delle tre opere più rappresentate nel mondo. Forse meno noto è che il suo debutto alla Fenice di Venezia, il 6 marzo 1853, sia stato disastroso. “La traviata, ieri sera, fiasco. La colpa è mia o dei miei cantanti?”, così disse Verdi a Emanuele Muzio. Certo il soggetto era scabroso per quei tempi, i cantanti in quell’occasione non erano eccezionali. Bastarono tuttavia alcune modifiche e cambiamenti perché l’opera, il 6 maggio 1854, nel Teatro San Benedetto riscuotesse un caloroso successo. “Allora fece fiasco, ora fa furore”.

La traviata che fa parte della famosa Trilogia (Rigoletto, Il trovatore, La traviata) nasceva in un periodo che Paolo Gallarati definisce di “laboratorio” ossia: abbandonati i contrasti che generavano squilibri troppo forti, quindi una mancanza di visione generale, Verdi elaborò una nuova idea di teatro, cercò nuovi libretti, elaborò un nuovo stile. L’opera, su libretto di Francesco Maria Piave, si basa su La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio. Si dice che Verdi fosse rimasto fortemente colpito dal soggetto, dopo aver assistito a una rappresentazione della commedia, ma che si fosse deciso ad adottarlo solo dopo aver letto il testo inviatogli da Marie Escudier. Alla lettura seguì un lampo, tanto che la composizione dell’opera avvenne in breve tempo, in stretto contatto con il librettista in una “specie di euforia”. Verdi, più che mai convinto del suo lavoro, scrisse a Cesare De Sanctis: “A Venezia faccio La Dame aux camélias che avrà per titolo forse Traviata. Un soggetto dell’epoca. Un altro forse non l’avrebbe fatto per i costumi, pei tempi e per mille altri goffi scrupoli… Io lo faccio con tutto il piacere…”.

Qual è la tinta della Traviata? Paolo Gallarati, autore di Verdi ritrovato, la individua nel “tempo”. Nel tempo che scorre seguendo l’evoluzione della vita di Violetta: prostituta che si redime, diventa donna eroica, rinuncia all’amore, diventa angelo (evoluzione che si manifesta con voci diverse: agile e dotata di virtuosismo belcantistico nel I atto, intensa e drammatica nel II atto, infine straziante nella sofferenza nel III atto).

La traviata andrà in scena alla Scala l’11 gennaio 2019 con la direzione di Myung-Whun Chung. Tra gli interpreti due grandi del canto verdiano, Plácido Domingo e Leo Nucci che si alterneranno nel ruolo di Germont padre. L’opera tornerà nel sontuoso allestimento firmato da Liliana Cavani.

Nell’incontro “Un soggetto dell’epoca”, con ascolti e video, parla de La traviata Gaia Varon, musicologa, docente all’Università IULM di Milano, all’Università Cattolica di Brescia e alla New York University di Firenze, autrice e conduttrice radiofonica di Radio 3 e Radio della Svizzera.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

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