Grazie caro Luca per le meraviglie che ci hai fatto conoscere

23 febbraio 2015

Luca Ronconi, spentosi a Milano il 21 febbraio, è forse il più grande regista del teatro italiano, uno dei maggiori del Novecento europeo che ha segnato con una serie di capolavori dall’ “Orlando Furioso” agli “Ultimi giorni dell’umanità”, da un lontano, giovanile “I lunatici” allo sconvolgente ultimo “Lehman Trilogy”.

Ricerca, invenzione, rigore, sempre sotto il segno della passione, erano i punti di forza del suo fare teatro sia in quello di prosa sia in quello della lirica.

La sua direzione artistica al Piccolo Teatro di Milano, con il sostegno professionale e amichevole di Sergio Escobar, è stata innovativa e ha lasciato un’impronta indelebile che il mondo della cultura, tutta, non può fare a meno di riconoscere.

Ci piace ricordare un suo pensiero che ci ha regalato in un recente amichevole incontro: ”Secondo me non bisogna essere troppo legati all’attualità, che è deperibile, occorre piuttosto essere contemporanei. La contemporaneità è una complessa percezione del presente, per questo è duratura. A differenza dell’attualità, che si ferma alla cronaca, la contemporaneità dura nel tempo.”

Ecco Luca Ronconi è un “contemporaneo” e il suo segno durerà nel tempo.

 

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Ecco Luca Ronconi è un “contemporaneo” e il suo segno durerà nel tempo.

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