È scomparso un rivoluzionario protagonista di due secoli. Artista amatissimo, curioso, elegante ironico.

Laureato in psichiatria nella Trieste austroungarica, divenne ben presto magistralmente eclettico ossia critico, filosofo, fenomenologo del gusto, saggista, amante della musica, soprattutto contemporanea.

Ma, soprattutto, gli sarebbe piaciuto essere ricordato come pittore.

Fino alla fine ha continuato a esplorare le forme e i linguaggi del suo tempo, a dipingere, scrivere, spiegare. Sembrava che il tempo avesse per lui cancellato la parola fine. “La mia vita infinita da Francesco Giuseppe agli smartphone” diceva divertito.

Gli Amici della Scala lo salutano e lo ricordano con ammirazione e con affetto e con orgoglio ricordano anche che Gillo Dorfles è stato uno dei primi Amici della loro Associazione.