Prima delle prime – Salome
25 febbraio 2020
Settimo appuntamento del ciclo
“Prima delle prime” – Stagione 2019/2020
Amici della Scala – Teatro alla Scala
Salome
di Richard Strauss
libretto di Hedwig Lachmann
Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”
Giovedì 27 febbraio 2020 ore 18
Salome di Richard Strauss fu rappresentata per la prima volta a Dresda nel 1905, seguita da una lunga serie di riprese, accolte da un grande successo. Recensendo l’opera a Parigi nel 1907, Gabriel Fauré scrisse della partitura “che è come un poema sinfonico con l’aggiunta della parti vocali”. Singolare è la genesi dell’opera: Strauss nel novembre 1902 si trovava tra il pubblico del Kleines Theater di Berlino dove era in scena Salome di Oscar Wilde (nella traduzione tedesca di Hedwig Lachmann) con la regia di Max Reinhardt. A quel tempo Strauss aveva già tra le mani le prime scene del testo messo in versi per lui da un poeta viennese, Anton Linder, ma non aveva ancora trovato il modo di incominciare a scrivere la musica. E qui sta la folgorazione: “Forse fu proprio lo spettacolo di Reinhardt a fargli capire che la musica era già tutta nel dramma originale”, conclude Elisabetta Fava in un lungo acutissimo saggio. Così Salome può essere considerata uno dei casi più fortunati di Literaturoper, ossia un’opera nata su un testo letterario senza l’intervento dell’arrangiamento librettistico. E Strauss con un gesto di grande consapevolezza estetica si rivolse direttamente al testo di Wilde (nella traduzione della Lachmann) sul quale intervenne soltanto con alcuni tagli per non disperderne la concentrazione. L’intera opera è ambientata di notte, all’aria aperta su una terrazza inondata dal chiaro di luna, una luna non del tutto estranea al dramma, con la quale Salome viene identificata fin dalle sue prime battute.
L’azione che ha come protagonista la fanciulla fredda e luciferina e come co-protagonisti Erode tetrarca di Giudea, Erodiade sua moglie, Narraboth capitano della guardia, Jochanaan il profeta, si svolge in un’atmosfera cupa e ossessiva generata da un intrigo di mortifero erotismo. E un rituale di morte è la famosa danza dei sette veli, eseguita da Salome sotto gli sguardi appassionati di Erode e Narraboth e senza quello di Jochanaan, l’unico che non vuole essere guardato da lei. Forse è interessante ricordare che Strauss stentò a ritrovarsi in questo momento dell’opera “tanto che compose l’intera sezione delle danze a partitura già conclusa.” Un’opera di grandissima intensità.
Salome andrà in scena dall’8 marzo: direttore Riccardo Chailly, al suo primo incontro operistico in forma scenica alla Scala con Strauss, e regista Damiano Michieletto.
Nell’incontro “Una quindicenne vittima o carnefice?”, con ascolti e video, parla di Salome Enrico Girardi, docente di Storia della Musica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e critico musicale del Corriere della Sera, con la partecipazione del M° Riccardo Chailly.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
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