Prima delle prime – Sylvia
13 dicembre 2019
Teatro alla Scala con Amici della Scala
“Prima delle Prime – Balletto”
Stagione 2019/2020
Sylvia
di Manuel Legris
RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
Sabato 14 dicembre 2019, ore 18
Marinella Guatterini
La ninfa innamorata del Tasso per il gioiello musicale di Léo Delibes.
Ispirato al dramma pastorale Aminta di Torquato Tasso, Sylvia ou la Nymphe de Diane andò in scena all’Opéra di Parigi nel 1876. Tra fasti mitologici, ninfe, pastorelli e dei dell’Olimpo, fu la straordinaria partitura di Delibes a trionfare: raffinata e ricchissima nei ritmi, armonie e melodie, ebbe in Čajkovskij un convinto ammiratore. Nel solco della tradizione francese, Manuel Legris crea nel 2018 la sua versione per lo Staatsballett di Vienna, dando nuova vita e nuova veste a uno dei grandi classici dell’Ottocento, con freschezza ed energia, caratteri forti e virtuosismi, esaltati dall’allestimento di Luisa Spinatelli, di grande impatto visivo. Coprodotta con la Scala, arriva ora al Piermarini in debutto per il Corpo di Ballo scaligero a inaugurare la nuova Stagione. In questo incontro Marinella Guatterini ripercorrerà la storia di questo balletto: “Che cosa ne sarebbe stato senza la musica di Léo Delibes? Gli storici concordano nell’insinuare il dubbio che sarebbe andato dimenticato. Eppure Mérante, il suo primo coreografo, aveva già goduto, nell’anno del debutto di questo suo secondo e più importante balletto, di molte fortune. Sylvia, ou la nymphe de Diane fu il primo balletto rappresentato nel recente e ricco teatro dell’opera Garnier e concepito tenendo conto del decoro che questo nuovo ambiente richiedeva. Il libretto, dal dramma pastorale del Tasso, possedeva gli ingredienti adatti ad esaltare quello spazio scenico appena costruito, come la scenografia e i costumi, grazie alla sua mitica Grecia dell’antichità, alla storia di una ninfa, del pastore che se ne innamora e degli dei che decidono sui loro destini. Nonostante l’azione scenica frammentaria, farcita di “passi di bravura” e di scene ad effetto, che rifletteva il generale declino creativo-coreografico di fine Ottocento, Mérante seppe creare un ruolo da grande étoile per la protagonista, ricco di esibizioni virtuosistiche nella più articolata tecnica accademica. In questo ruolo, Rita Sangalli, si rivelò come la nuova stella attesa dal pubblico dell’Opéra, dove fedelmente si conservava lo stile francese, ma dove il favore andava alle prime ballerine italiane (Carlotta Grisi, Fanny Cerrito, Sofia Fuoco, Carolina Rosati e Amalia Ferraris). Nell’insieme, tuttavia, Sylvia, ou la nymphe de Diane ottenne un successo che non lasciava prevedere grandi sviluppi; invece la musica di Léo Delibes si affermò subito come un capolavoro ed è stata il veicolo trainante della fortuna di una creazione che ha saputo resistere al suo tempo, portando con sé una schiera di étoile, ninfe perfette e amorose, per giungere sino a noi con naturale e fresca baldanza”.
Marinella Guatterini, critico di danza e balletto, autrice di libri e saggi, è docente di Estetica della danza alla Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”, responsabile del Corso Danzatore. Ha insegnato all’Université Paris III – La Sorbonne, al Dams (Bologna) e all’Università Cattolica (Milano). Tra le mostre ha curato “I Ballets Russes alla Scala- Milano anni Venti” (Museo Teatrale alla Scala, 2009). Tiene abituali lectio magistralis, conferenze e guida dal 2011 RIC.CI:Reconstruction Italian Contemporary Choreography, ricostruzione video e cartacea della coreografia contemporanea italiana anni ‘80/’90. Project adviser (2016, 2019) di Attraverso i muri di bruma di Billy Cowie e di Entrata di emergenza di Elie Tass alla Fondazione Prada Milano, nel 2018 ha ricevuto il Premio Capri Dance International come miglior critico di danza e balletto.