Prima delle prime – LA VALSE – SYMPHONY IN C – SHÉHÉRAZADE
12 aprile 2017
Teatro alla Scala con Amici della Scala
“Prima delle Prime – Balletto” – Stagione 2016/2017
LA VALSE – SYMPHONY IN C – SHÉHÉRAZADE
Stefania Ballone, Matteo Gavazzi, Marco Messina / George Balanchine / Eugenio Scigliano
RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
Martedì 11 aprile 2017 – ore 18
Patrizia Veroli
Sulla scia dei Balletti Russi, tre classici del Novecento
Dopo Serata Stravinskij, anche il trittico in scena dal 19 aprile al 13 maggio rinnova il connubio fra danza, partiture importanti e importante direzione d’orchestra. Paavo Järvi sul podio, al suo debutto in un balletto alla Scala, in una serata che vede ben due prime assolute, due creazioni, italiane, per il nostro Corpo di Ballo: sulla suite sinfonica di Rimskij-Korsakov Shéhérazade, di Eugenio Scigliano, che ha già dato prova di qualità artistiche ed espressive con diverse compagnie italiane e non solo, e sulla partitura di Maurice Ravel, La Valse, affidata a Stefania Ballone, Matteo Gavazzi e Marco Messina, artisti del ballo con già all’attivo alcune esperienze coreografiche. Al centro di questa serata Symphony in C, di George Balanchine, sulla Sinfonia n.1 in Do maggiore di Georges Bizet: grande esempio del suo stile “concertante”, esaltazione della purezza classica. Meravigliose geometrie, simmetrie e forme si ammirano nei quattro movimenti, che vedono protagonisti ognuno una diversa ballerina, un diverso partner e il corpo di ballo; in scena per quattro recite anche la nostra étoile Roberto Bolle.
Il fascino dell’Oriente, de Le mille e una notte, ispirazione per la suite sinfonica di Rimskij-Korsakov; il fascino di Vienna e dei suoi valzer, unite per Ravel a “l’impressione di un volteggiare fantastico e fatale”: straordinarie partiture, che continuano ad offrire ispirazione alla scrittura coreografica e che furono catturate dalla danza fin dall’inizio del ’900: è infatti del 1910 il primo balletto creato sulla musica di Shéhérazade, da Michail Fokin con allestimento di Léon Bakst, tra le prime produzioni dei leggendari Balletti Russi di Djagilev, che rimase in repertorio per tutta la durata della compagnia e che vide protagonisti Vaslav Nijinskij con la sua selvaggia sensualità e nel ruolo di Zobeide Ida Rubinstein. Fu proprio la Rubinstein, che negli anni ’20 fondò un proprio gruppo con cui tentò di imporsi nel vivace panorama parigino, a proporre la prima messa in scena (su coreografia di Bronislava Nijinska) di La Valse, nel 1929, su una partitura di Ravel che lo stesso impresario dei Balletti Russi aveva commissionato, ma poi rifiutò.
Questo incontro proporrà dunque un viaggio nella storia di queste partiture e delle loro declinazioni in danza. Sulla scia dei Balletti Russi, per arrivare all’oggi e alle creazioni che la Scala terrà a battesimo, parlerà Patrizia Veroli, studiosa e storica della danza e del balletto, curatrice di mostre soprattutto sulla danza del ’900 e autrice di diversi volumi, il più recente dei quali è I Ballets Russes di Diaghilev tra storia e mito, che ha curato col musicologo Gianfranco Vinay per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha più recentemente pubblicato un volume su Maria Taglioni, la grande star del ballo romantico, ed un altro su Salvatore Viganò, uno dei maggiori coreografi attivi nei primissimi decenni dell’Ottocento.