Prima delle prime – La gazza ladra
28 marzo 2017
Nono appuntamento del ciclo
“Prima delle prime” – Stagione 2016/2017
Amici della Scala – Teatro alla Scala
La gazza ladra
di Gioachino Rossini
libretto di Giovanni Gherardini
Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”
Mercoledì 29 marzo 2017 ore 18
La prima rappresentazione di La gazza ladra di Gioachino Rossini avvenne alla Scala – scene di Alessandro Sanquirico – il 31 maggio 1817 con uno strepitoso successo. Quale testimone più attendibile, e appassionato, ci può essere del musicofilo Stendhal? Lo scrittore riteneva il soggetto dell’opera “abominevole”, riscattabile solamente dalla musica di Rossini. Riprendiamo dalla sua lunga relazione: “Il successo fu così travolgente, l’opera suscitò un tale furore (ho bisogno a questo punto di ricorrere all’energia della lingua italiana) che ad ogni istante il pubblico, tutto quanto, si alzava in piedi per subissare Rossini di acclamazioni… Dopo aver applaudito ad oltranza e fatto tutto il frastuono immaginabile… Rossini fu prima stanco di salutare che il pubblico di applaudire.” E a proposito dell’ouverture sempre Stendhal: “L’introduzione del tamburo come parte principale le conferisce una realtà, se oso esprimermi così, di cui non ho provato la sensazione in nessun’altra musica…”. Il pesarese compose questa celeberrima opera semiseria affidando la realizzazione del libretto alla penna prestigiosa, ma inesperta, del poeta e filologo Giovanni Gherardini (chissà per quale ragione rifiutò la collaborazione di Felice Romani?) che trasse il soggetto dal dramma francese La pie voleuse di Théodore Badouin d’Aubigny et Louis-Charles Caigniez a sua volta ispirato a un dramma realmente accaduto. “Rossini fece centro” – sostiene Enrico Girardi – “Dall’esile vicenda della servetta ingiustamente condannata a morte per il furto di una posata trasse una partitura in cui il superamento e la conciliazione degli elementi drammatici e buffi segnano un punto d’arrivo importante nel genere semiserio”. Tuttavia l’opera, nonostante l’iniziale successo (oltre 150 repliche solo alla Scala, nei primi decenni dopo la prima) fu rappresentata nel secondo Ottocento molto raramente; rimase in repertorio sinfonico solo l’ouverture che uscì dalle sale di concerto per entrare persino negli annunci pubblicitari e nel cinema come per il film L’arancia meccanica di Kubrik e C’era una volta il West di Sergio Leone.
Dell’opera si registrano alcune riprese negli anni ’40 e ’50, ma la vera “rinascita” avvenne nel 1973 all’Opera di Roma con la direzione di Alberto Zedda, autore anche della revisione critica. L’opera inaugurò poi la prima edizione del Rossini Opera Festival, nel 1980, con la direzione di Gianandrea Gavazzeni.
In occasione del bicentenario, Riccardo Chailly, rossiniano doc, riporta La gazza ladra sulla scena dove ebbe la luce. Debutta alla Scala come regista Gabriele Salvatores, premio Oscar 1991. Nel cast il meglio della nuova generazione del canto rossiniano.
Nell’incontro “Musica da fare quattro opere”, con ascolti e video, parla di La gazza ladra Enrico Girardi, docente di Storia della musica all’Università Cattolica di Milano e critico musicale del “Corriere della sera” con la partecipazione del M° Riccardo Chailly.