Prima delle prime – La Bella addormentata nel bosco

19 giugno 2019

Teatro alla Scala con Amici della Scala

“Prima delle Prime – Balletto” –  Stagione 2018/2019

 LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO

di Rudolf Nureyev

RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”

Giovedì 20 giugno 2019, ore 18

Elisa Guzzo Vaccarino

Il culmine della bellezza

La Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev è strettamente legata al nostro Teatro: tra le letture dei classici di Nureyev che la Scala ha in repertorio, fu proprio la Bella a vedere su questo palcoscenico la sua prima assoluta, nel 1966. A dodici anni dalle precedenti recite torna in scena al Piermarini, dal 26 giugno al 9 luglio, nello sfarzoso décor e con i preziosi costumi del premio Oscar Franca Squarciapino, firmati per la Scala nel 1993.

Il balletto più sontuoso e sognante, considerato il “balletto per eccellenza”, al suo nascere a Pietroburgo nel 1890 vide svilupparsi una collaborazione esemplare fra coreografo (Petipa), musicista (Čajkovskij) e il direttore dei teatri imperiali Vsevoložskij, creatore anche dei costumi, per dispiegare davanti agli occhi dei nobili pietroburghesi la dorata e favolosa grandezza della corte del Re Sole. La Bella addormentata è un lavoro-chiave nella carriera di Nureyev: grande successo di Marius Petipa (il coreografo che Nureyev ammirava di più) ed espressione ultima dello stile classico di San Pietroburgo (fondamento di tutta la sua arte coreutica). Proprio in questo balletto il giovane Nureyev elettrizzò il pubblico parigino dopo la sua defezione dalla troupe del Kirov nel 1961 e la sua richiesta di asilo politico alla Francia. Affrontando come coreografo questo titolo, Nureyev seppe mantenere la straordinaria purezza della coreografia originale di Petipa, così come l’aveva appresa al Kirov, ma con un respiro teatrale e drammatico nuovo, una motivazione interiore e notevoli variazioni, una coreografia articolata e composita tale da rivelare tutte le sfumature psicologiche dei personaggi.

Del “balletto dei balletti”, il più splendente della tradizione russa, oggetto di versioni filologiche, moderne, remake e letture alternative, parlerà in questo incontro Elisa Guzzo Vaccarino, focalizzandosi sulla figura di Nureyev come interprete e poi coreografo.

Storico e critico, Elisa Guzzo Vaccarino da decenni si occupa di balletto e danza per quotidiani, periodici internazionali, programmi di sala, volumi tematici su Béjart, Carlson, Kylián, Bausch, il tango, la danza futurista e quella globalizzata; ha curato la mostra “La danza delle Avanguardie” al MART di Rovereto; ha realizzato programmi radio e tv; ha insegnato Storia ed Estetica della Danza all’Università, in Italia e all’estero. Ha ideato il progetto Cubita, scambio coreografico Cuba-Italia. Lavora ai cataloghi della Biennale Danza di Venezia. Dopo “La Danza d’Arte, Balanchine, Cunningham, Forsythe” (2016, Audino) e “Eros e Danza” (2017, Gremese), ha in uscita “Cuba Danza”(Gremese).

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

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