Prima delle prime – Don Giovanni

18 aprile 2017

Undicesimo appuntamento del ciclo

Prima delle prime” –  Stagione 2016/2017

Amici della Scala – Teatro alla Scala

Don Giovanni

di Wolfgang Amadeus Mozart

libretto di Lorenzo Da Ponte

 

Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

Giovedì 20 aprile 2017 ore 18

 

Don Giovanni commissionato a Mozart dall’imperatore Giuseppe II andò in scena il 29 ottobre 1787 al Teatro degli Stati di Praga, dove il salisburghese aveva ottenuto un grande successo con Le nozze di Figaro. Anche in questa occasione un esito trionfale. Dell’opera esistono però due stesure: quella diciamo praghese e una seconda “purgata”, più accettabile per il pubblico conservatore di Vienna, rappresentata, nel maggio dell’anno seguente, che ebbe un successo meno clamoroso di quello praghese.

Per quest’opera Mozart affidò il libretto ancora a Lorenzo Da Ponte, che già molto impegnato con Salieri, per venire a capo dell’impresa, si era ispirato, apportando notevoli modifiche, al Convitato di pietra di Giovanni Bertati – musica di Cazzaniga – che certamente a sua volta aveva derivato il suo testo da un dramma del grande scrittore Tirso de Molina Il seduttore di Siviglia e il convitato di pietra. Non è escluso tuttavia che sia Mozart sia Da Ponte non abbiano tenuto presente Don Giovanni e il convitato di pietra di Molière. Anche se Mozart nel suo catalogo scrive Il dissoluto punito, o, Don Giovanni. Opera buffa in 2 atti, nel libretto l’opera porta la definizione di “dramma giocoso”. Un possente ossimoro. Giocoso? con un tentativo di stupro, un assassinio e la morte finale del protagonista? Su questo capolavoro di assoluta ambiguità si sono interrogati nel tempo studiosi, interpreti, ascoltatori. Per Mozart è la musica che deve determinare il “tono”, il ritmo, il senso del dramma. Per lui comporre un’opera non vuol dire scegliere un libretto e metterlo in musica rivestendolo di parole: la poesia deve essere “la figlia ubbidiente della musica”. Così è la sua musica, con una stupefacente varietà di “toni”, a delineare i personaggi ed esprimere situazioni diverse: dure, trasgressive, comiche, drammatiche”. Notevoli sono gli interventi della moderna musicologia su quest’opera così “aperta”. Ci sembra però interessante una rapida ricognizione nel passato: tra i tanti famosi cultori ed esegeti di Mozart ha un posto di primo piano Bernhard Paumgartner, allievo di Bruno Walter, autore di un libro (1927) che rimane un classico nella storiografia mozartiana. Quasi lapalissiana, incontrovertibile è una sua riflessione: Don Giovanni pur ponendo allo studioso mille problema non ha problemi ed è comprensibile anche all’ascoltatore più ingenuo, accessibile a tutti in mille misure diverse.”

Folgorante e categorica è invece la definizione che in un lungo saggio (Don Giovanni. La musica di Mozart e l’eros) Søren Kierkegaard dedica all’opera: “Don Giovanni è un lavoro senza macchia, di ininterrotta perfezione”.

 

Nell’incontro “«Viva la Libertà!»: un programma libertino per Mozart & Da Ponte”, con ascolti e video, parla di Don Giovanni Carlo Majer, già direttore artistico Teatro Regio di Torino e Teatro San Carlo di Napoli.

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti
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