Prima delle prime – Anna Bolena

21 marzo 2017

Ottavo appuntamento del ciclo

Prima delle prime” – Stagione 2016/2017

Amici della Scala – Teatro alla Scala

Anna Bolena

di Gaetano Donizetti

libretto di Felice Romani

Teatro alla Scala – Ridotto dei palchi “A. Toscanini”

Mercoledì 22 marzo 2017 ore 18

Anna Bolena ha un inizio singolare. Nasce dalla commissione del Duca Pompeo Litta – responsabile del Teatro Carcano di Milano – ai due maggiori compositori contemporanei, Gaetano Donizetti e Vincenzo Bellini, per la creazione di due opere destinate a inaugurare la stagione del carnevale milanese del 1830-31. Sembra che l’iniziativa del Duca avesse il duplice scopo – oggi si direbbe di promozione pubblicitaria – non solo di mettere in gioco la rivalità dei due compositori, ma perfino di eclissare la famosa stagione del Teatro alla Scala. Per accentuare l’interesse e la sfida tra i due compositori, a ognuno di essi fu assegnato lo stesso librettista, Felice Romani (certo il più capace del suo tempo) e gli stessi interpreti, vale a dire due star dell’epoca come Giuditta Pasta e Giovanni Battista Rubini. La stagione vide quindi il debutto quasi contemporaneo di due delle più significative opere del Bel Canto: il 26 dicembre 1830 Anna Bolena di Donizetti e nel marzo successivo Sonnambula di Bellini. Il successo di Anna Bolena fu clamoroso e fu proprio dopo l’ascolto dell’opera che Giovanni Simone Mayr, maestro e amico di Donizetti per tutta la sua vita, gli accordò il titolo di “Maestro”. Con quest’opera Donizetti dimostrò infatti di essere un innovatore nel genere drammatico del suo tempo: “… continuamente alla ricerca di una sua propria voce, badando” – sostiene Philip Gossett – “di evitare l’imitazione pedissequa della regolarità e simmetria di modelli rossiniani.” Il libretto, che contribuì certamente al successo, fu tratto da diverse fonti letterarie: Anna Bolena di Alessandro Pepoli (1788) ed Enrico VIII ossia Anna Bolena di Ippolito Pindemonte (1816), tratto a sua volta da un testo francese. L’Anna di Romani è una figura profondamente tragica eppure sempre dignitosa e regale, del tutto diversa dalla storica dama di corte piena di ambizioni. Tuttavia, nonostante il grande successo iniziale, ben presto l’opera uscì dal repertorio; la sua ripresa coincise con eccezionali presenze esecutive. In tempi più recenti il primo revival dell’opera ebbe luogo a Bergamo, città natale di Donizetti, nel 1956, ma senza dubbio la vera riscoperta del lavoro e del suo rilievo avvenne negli anni 1957-58 alla Scala, con la direzione di Gianandrea Gavazzeni e l’interpretazione sconvolgente di Maria Callas insieme con Giulietta Simionato. A margine è interessante notare l’affascinante differenza che corre tra la scena finale della follia in Anna Bolena e quella di Lucia di Lammermoor, che Donizetti compose nel 1835: mentre Lucia è una creatura fragile, sopraffatta da caratteri più forti, Anna pur nella sua follia è sempre regina. Lucia è più intima, Anna è più austera e nobile.

Con la proposta del titolo belcantistico di Anna Bolena la Scala prosegue nel progetto di riportare alla Scala il repertorio italiano nella sua interezza. Sul podio il maestro Ion Marin e nell’impegnativo ruolo di Anna la giovanissima Federica Lombardi, uscita dall’Accademia scaligera. Jane Seymour avrà la voce di Sonia Ganassi.

 

Nell’incontro “La regalità nel canto”, con ascolti e video, parla di Anna Bolena Livio Aragona, musicologo e critico musicale.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

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