Incisioni e malinconie: il Gauguin più raro alla Kunsthaus di Zurigo

16 ottobre 2012

Ci sono artisti, in particolare del recente passato, che sembrano scontare il successo come una condanna: alla spettacolarizzazione e alla banalizzazione, nonché all’insostenibile affollamento delle esposizioni a loro dedicate. Talvolta, tuttavia, emergono occasioni per godere delle loro opere in circostanze diverse, più appartate ed autentiche. È quello che succede oggi a Zurigo, dove alla Kunsthaus è aperta “Paul Gauguin. Das druckgrafische Werk”, mostra dedicata a uno dei risvolti meno conosciuti dell’attività del pittore francese: la produzione grafica.

Certo, i temi di queste incisioni sono quelli conosciuti: dalle scene di vita tra le colline e il mare, fino ai ritratti di quelle stesse figure femminili – lente, accomodate – su cui si è costruita la fortuna di pubblico di Gauguin. Ma se la vulgata tende a privilegiare, nei dipinti tahitiani, la serenità, la morbidezza di vivere e l’armonia universale, le xilografie e zincografie visibili alla Kunstahus, fino al 20 gennaio 2013, invitano invece a un giudizio di altro tipo, più fedele al profilo biografico del loro autore.

Su immagini come “Soyez amoureuses, vous serez heureuses” o “Nave Nave Fenua (Terre délicieuse)” aleggia infatti uno spirito oscuro e malinconico. È un Gauguin assai poco pacificato quello che arriva a incidere su legno “Misères humaines”: il panorama è ancora paradisiaco, ma la donna che vi si affaccia ha perso la felicità. Un altro “Sauvage” non ha di certo la bontà d’animo tra le sue prime doti, ma una maschera dietro cui pare gridare. I curatori propongono un’associazione tra i momenti di malattia di Gauguin e lo sviluppo delle tecniche grafiche, in particolare nella seconda metà degli anni Novanta dell’Ottocento. Gauguin amava sperimentare, stampando lastre una sopra l’altra, producendo interessanti effetti di profondità e di colore.

Una lettura trasversale ci invita così a procedere per scelte cromatiche. La suite Volpini, realizzata nel 1889, abbina scale di grigio su carta lucida, giallissima. L’altra serie, Noa Noa, è votata a un primitivismo capace di fondere i corpi con la terra, con il sangue che si fa marrone per poi mutarsi in nero.

Proponendo un nucleo di opere raro e selezionato, proveniente in gran parte da collezioni private, la mostra alla Kunsthaus ci restituisce un artista capace di sorprendere.

Immagini:

Paul Gauguin / L’Univers est crée, 1893–1894 / Noa Noa-Suite Woodcut, image: 20.5 x 35.5 cm / Private collection

Paul Gauguin / Soyez amoureuses, vous serez heureuses, 1898 / Woodcut, image: 15.8 x 26.2 cm / Private collection

Paul Gauguin – Leda, 1889 / Frontispiece of the Suite Volpini / Zincograph, hand-coloured, image including inscription: 22.1 x 20.4 cm / Private collection

Paul Gauguin – Les cigales et les fourmis, 1889 / Suite Volpini / Zincograph, image: 21.6 x 26.1 cm / Private collection

Paul Gauguin – Human Misery (Misères humaines), 1898–1899 / Woodcut, image: 19 x 30 cm / Private collection

Paul Gauguin – Oviri (Savage), 1894 / Woodcut, hand-coloured, image: 20.5 x 12 cm / Private collection

Lascia una risposta