Al Museo Teatrale della Scala, i cent’anni dell’Après-midi d’un Faune di Nijinskij

26 novembre 2012

A cento anni dalla prima rappresentazione del balletto “L’Après-midi d’un Faune”, interpretato e coreografato da Vaslav Nijinskij per la compagnia dei Ballets Russes, il Museo Teatrale della Scala celebra oggi quella straordinaria, rivoluzionaria esperienza artistica.

Allestita fino al 9 dicembre prossimo, curata dal ballerino e coreografo Toni Candeloro e dallo storico del costume Federica Tornese, la mostra “Il Mito nel Mito” ricostruisce le vicende storiche e il quadro culturale della Parigi di inizio Novecento, attraverso una raccolta di disegni e bozzetti firmati da Leon Bakst, Valentin Gross Hugo, Jean Cocteau e Bernard Daidée, provenienti dalla collezione privata di Candeloro.

Fu l’irripetibile incontro di uomini come Sergej Diaghilev, Leon Bakst e lo stesso Nijinskij a permettere la messa in scena, il 29 maggio 1912, al Théâtre du Châtelet, di un lavoro destinato a scuotere, talora anche in modo scandaloso, gli equilibri e la concezione del balletto.

Traendo ispirazione dai bassorilievi greci ed egizi, Nijinskij diede alla coreografia del Fauno una visione bidimensionale, facendo muovere gli interpreti lungo una linea obbligata. Seguendo un comune percorso filologico, “Il Mito nel Mito” illustra la nascita del balletto mitologico, dalle danze greche di Isadora Duncan fino alle visioni di Michel Fokine e di Bakst.

La mostra, organizzata dall’Associazione Michel Fokine con la collaborazione del Comune di Brindisi, presenta anche il video-documentario “La voce del Fauno”, ideato e curato da Candeloro, con la partecipazione di Milorad Miskovitch.

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